domenica 15 giugno 2008

Da LA DERIVA di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo

A proposito di valutazione, più di una volta abbiamo fatto notare che prioritariamente si dovrebbe far sì che nella scuola non possano più esserci casi come quelli raccontati da Rizzo e Stella (uno riguarda un docente, l'altro un custode), per i quali non sembra che ci sia bisogno di raffinati criteri "scientifici", ma solo di minori tutele sindacali.
E il professore che fa lezione dando le spalle agli studenti? Marco Imarisio nel suo libro [Mal di scuola] ha riportato il verbale dell'ispettore. Terrificante. Si spiega che il docente insegna a voce bassissima, faccia al muro, le mani abbandonate lungo i fianchi, e che gli studenti, dopo avergli urlato per settimane "alza la voce!", alla fine si sono stufati e hanno cominciato a lasciarlo solo nell'aula vuota. Che soffre di "incapacità didattica conclamata". Che "la sua conoscenza della materia si è totalmente diradata nel tempo". Che agli allievi che lo implorano di spiegare di nuovo qualcosa perché non hanno capito niente risponde: "Stessero attenti, imparerebbero. Io spiego, e a chi non segue metto un due sul registro". Insomma, un disastro. Ma niente da fare: la richiesta di "dispensa dal servizio" viene bloccata da un ricorso. E il professore resta lì, a bisbigliare faccia al muro con le spalle rivolte agli studenti. Prova provata che l'unica cosa che conta è la marmorea intoccabilità sindacale del suo posto. E i ragazzi cui viene impedito di imparare? Chi se ne fotte...
[...]
Per non parlare di un bidello sporcaccione. Condannato per "numerosi atti sessuali nei confronti di allieve tutte minori di anni 14, tra cui una in condizioni di minorità psicofisica", tutti "all'interno dell'istituto scolastico". Sapete come è stato punito? Con una "sospensione della retribuzione per un periodo di due mesi", poi ancora con un'altra di "10 giorni dal servizio", quindi un'altra ancora "per giorni 3" e infine il trasferimento. In un carcere? No, in un'altra scuola.

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