domenica 19 ottobre 2008

SABRINA RISPONDE AL SUO EX PROFESSORE

Quella che segue è l’affettuosa risposta di Sabrina, ed è con questa che si chiude, senza altro mio intervento, lo scambio di idee che è ripreso con lei a distanza di un anno e qualche mese, da quando cioè ho lasciato l’insegnamento.
Solo chi è docente, o lo è stato, sa che il vero e impagabile privilegio della professione è quello di essere costantemente stimolati dagli sbalordimenti sul mondo e sulla vita che i bambini e i ragazzi di tutte le età hanno e che, per fortuna, nessuna riforma scolastica potrà mai mettere in discussione. Spero che su questo anche Sabrina sia d’accordo.
(V.V.)

Buongiorno Professore, purtroppo non so quale sia l'indirizzo del suo blog, per cui mi limiterò a scrivere su una semplice mail, e poi se lei lo riterrà opportuno potrà anche pubblicarla come risposta! Io mi rendo conto di quanto lei si attivi per la scuola, ed è giusto che esprima la sua idea per quanto concerne la scarsa consapevolezza di noi studenti sulla politica e soprattutto sul fatto che tale legge contenente tagli all'istruzione sia potuta iniziare già con il ministro Fioroni. È vero, io per prima posso ammettere che di tale cosa non ne sapevo niente. Il fatto principale però è che io non manifesto contro una destra al potere, ma contro coloro che hanno fatto una legge che non rispecchia le mie idee. Potrei farle tanti e poi tanti esempi che la porterebbero a capire perchè io la penso così, e qualora ne voglia sapere di più sarò pronta a farglieli. Quello che certo posso puntualizzare già da adesso è che (e forse un po’ mi conosce) ho sempre messo impegno in tutto quello che ho fatto e specialmente nella scuola. Adesso con una legge, anzi un decreto legge, quindi come ben sa con un iter legislativo molto più breve, mi ritroverò con gravi difficoltà nel proseguire il mio percorso di studi. Sono demoralizzata e sono arrivata a pensare in alcuni momenti di smettere da subito, e come me tantissimi altri studenti. La legge dice che le università "possono" diventare private, in quanto prive di sovvenzioni dallo stato, il che non sarebbe grave se fosse applicato come in tutto il resto del mondo, in cui sono degli enti privati privi di scopo di lucro che gestiscono gli atenei. Ma io mi domando... potrà mai in Italia verificarsi una cosa simile?.... Beh, su questo forse trova pessimista me! Come ben sa con la finanziaria di quest' anno i tagli verteranno soprattutto sull'istruzione e sulla sanità, e non credo che in Italia ci si possa permettere tali tipi di tagli! Otto miliardi di euro sono troppi per una situazione che ci pone terzultimi a livello europeo. Non voglio generalizzare, perchè non tutto è negativo di tale legge, ma posso affermare che ci sono state delle cose che veramente mi hanno fatto riflettere. È vero, tanti studenti hanno aggravato la situazione italiana, ma la verità non sta mai da una sola parte e non è giusto che per loro si debba rispondere tutti. Non voglio dilungarmi troppo, e mi scuso se i toni da me usati non sono stati molto calmi, ma a volte parlo per preoccupazione. E sempre per citare Antonio Gramsci: "Bisogna istruirsi, giacché l'istruzione serve per la vita"

Sabrina

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