venerdì 2 luglio 2010

TEORIA E PRATICA NELLA FORMAZIONE DEI DOCENTI - Un confronto su “ilsussidiario.net”

Nei giorni scorsi “ilsussidiario.net”, quotidiano online della Fondazione per la sussidiarietà, mi ha cortesemente chiesto di commentare un intervento di Giovanni Cominelli sulla cosiddetta “Bozza Israel”, in altri termini sul regolamento che si occupa di formazione dei futuri docenti, redatto dalla commissione coordinata dal noto matematico e opinionista. Cosa che ho fatto ben volentieri (peccato che il titolo redazionale non sia molto felice nel sintetizzare il mio punto di vista; ma su questo si possono leggere nei “commenti” le mie precisazioni).
Il giorno dopo è intervenuta Luisa Ribolzi, seguita oggi dallo stesso Giorgio Israel.
Ecco i collegamenti agli articoli e relativi commenti:
Giovanni Cominelli - Giorgio Ragazzini - Luisa Ribolzi - Giorgio Israel

(G.R.)

1 commento:

Sergio Casprini ha detto...

Fa bene Israel a ribadire l'importanza dei saperi disciplinari nell'ambito della formazione univrsitaria dei docenti a fronte del predominio negli ultimi anni dell'idologie pedagogistiche,fondate in particolare sul primato delle metodologie didattiche sui fondamenti epistemologici delle singole materie di studio( faccio una provocazione: non sarà forse una delle ragioni del degrado linguistico dei nostri studenti,accertato dalle indagini Invasi sui temi dell'Esame di Stato, il fatto che anche i nostri docenti di lettere o sono troppo "buonisti" o non non hanno studiato a loro tempo la lingua italiana?).
Però anche Cominelli ha la sua parte di ragione nel dare importanza al praticantato nelle scuole dell'autonomia o comunque a dare il giusto peso all'esperienze sul campo nella formazione degli insegnanti(Giorgio Ragazzini individua giustamente una possibile soluzione nella presenza nelle università di docenti formatori o tutori, provenienti dalle scuole stesse)Però, mentre Israel si preoccupa di dare ai futuri docenti i presupposti rigorosi per acquisire una seria e forte competenza professionale, Cominelli ha una visione idealistca del tirocinio dei docenti, come se la vocazione, la bravura, le capacità di insegnamento si potessero avere in questo breve periodo di praticantato, quando invece è il risultato di anni di insegnamento, della tanto vituperata anzianità di servizio.
La vera carriera dei docenti e la conseguente crescita professionale la abbiamo anno dopo anno, ovviamente partendo da una rigorosa formazione iniziale come auspica Israele , con periodici corsi di formazione professionale ed anche con periodiche valutazioni del lavoro svolto.