lunedì 30 settembre 2013
SABATO A FIRENZE CONVEGNO SU ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE DELLA GILDA DEGLI INSEGNANTI
Sabato prossimo 5 ottobre, nella giornata mondiale
dell’insegnante, la Gilda degli Insegnanti ha scelto per il suo tradizionale
convegno un tema di grande interesse, quello del rapporto tra scuola e lavoro, e dunque anche tra
istruzione propriamente detta e formazione professionale. Si terrà a Firenze
nella mattinata di sabato prossimo 5 ottobre, proprio nella Regione, cioè, che ha di
recente iniziato a mettere in discussione un orientamento
sfavorevole all’istruzione professionale come scelta di pari dignità in uscita
dalla scuola media. Tra i relatori anche Valerio Vagnoli del Gruppo di Firenze. Leggi
il programma.
venerdì 27 settembre 2013
LA SCUOLA DI FRONTE A DIFFICOLTÀ E DISABILITÀ: PIÙ FLESSIBILITÀ E MENO STEREOTIPI ANNI '70
Il professor Michele Zappella,
neuropsichiatra dell’età evolutiva, è noto per avere studiato a lungo l’autismo
nelle sue varie forme. Fin dagli anni sessanta si è occupato anche dell’integrazione
sociale e scolastica dei disabili, l’argomento che torna in questo intervento
sul nostro blog, insieme a quello del bisogni educativi speciali.
Il tema del bell’articolo di Giorgio Ragazzini sui BES del 6 settembre scorso e sull’effetto negativo che le nuove norme probabilmente avranno in prospettiva su tutta la scuola, riducendo all’individuo ogni problema e dando a questo una soluzione strettamente personale, si inserisce in una lunga storia che val la pena di ripercorrere e che risale ai primi anni settanta quando ha inizio il processo dell’integrazione scolastica in Italia. Continua a leggere.
Il tema del bell’articolo di Giorgio Ragazzini sui BES del 6 settembre scorso e sull’effetto negativo che le nuove norme probabilmente avranno in prospettiva su tutta la scuola, riducendo all’individuo ogni problema e dando a questo una soluzione strettamente personale, si inserisce in una lunga storia che val la pena di ripercorrere e che risale ai primi anni settanta quando ha inizio il processo dell’integrazione scolastica in Italia. Continua a leggere.
mercoledì 25 settembre 2013
SULL’INTEGRAZIONE DEGLI STRANIERI QUALCHE IPOCRISIA DA CANCELLARE
In
un articolo sul “Corriere
della Sera” l’economista Andrea Ichino commenta i risultati di uno studio
condotto insieme ad altri due ricercatori sui test Invalsi nelle elementari, da
cui risulta tra l’altro che, a livello della seconda classe, la
presenza di un ragazzo immigrato abbassa la percentuale di risposte
corrette delle classe, mentre questa influenza negativa sparisce in quinta. La
scuola italiana cioè “riesce a integrare
gli stranieri, ma in tempi relativamente lunghi, che devono assolutamente
essere accorciati”.
Naturalmente sarebbe bene saperne di più sulla ricerca e sui limiti della sua validità. È vero però, come
Ichino giustamente lamenta, che in Italia il
tema dell’integrazione è diventato il terreno
di uno sconsiderato scontro tra fazioni
di opposta ideologia; e la logica (si fa per dire) del politicamente
corretto, che domina nelle nostre istituzioni scolastiche, finisce per produrre
soluzioni ipocrite e contraddittorie. Ad esempio la ricerca ha messo in luce
che spesso i ragazzi stranieri sono inseriti in classi in cui gli allievi italiani vengono da famiglie meno istruite.
Il testo
integrale della ricerca (The Tower of Babel in the Classroom) è in
inglese. (AR)
L’INDIGNAZIONE AUTOMATICA DEI MAESTRI DI TOLLERANZA
L’informazione ha
scritto nei giorni scorsi una pagina di cattivo giornalismo, più preoccupato cioè
di suscitare clamore e di assecondare le facili indignazioni che di far capire
come sono andate le cose. I genitori di sei bambini di una prima elementare
hanno fatto cambiare scuola ai loro figli perché avevano in classe un compagno
autistico. Solo mettendo insieme vari articoli viene fuori qualche vago indizio
sulle motivazioni: preoccupazione per le ripercussioni sulla didattica, precedente
convivenza (si intuisce problematica) con l’alunno nella scuola dell’infanzia,
mancanza del sostegno. Non viene data la parola ai genitori in questione per
spiegare la loro decisione, né si indaga per altre vie su cosa effettivamente
succedeva in classe, per capire se i loro timori siano stati eccessivi o meno. Si
poteva quanto meno segnalare questa lacuna e sospendere il giudizio in attesa
di saperne di più.
Niente da fare, anche senza informazioni su questa scelta un’ondata tsunamica di indignazione ha percorso il paese che legge e ascolta la radio. Il ministro Carrozza ha immediatamente dichiarato che “certi comportamenti danneggiano gli italiani e la scuola tutta”, mentre su Radio 3 Tutta la città ne parla mandava in onda un vero e proprio processo mediatico (senza avvocato difensore) di quei genitori incapaci di comprendere che “un disabile è una risorsa”. E si prepara per domenica prossima addirittura una manifestazione davanti alla scuola. C’è infatti chi proclama a ogni piè sospinto il dialogo con l’altro e col diverso, ma non può neppure ipotizzare di riconoscerlo in alcuni genitori preoccupati, forse a torto o forse no. (GR)
Niente da fare, anche senza informazioni su questa scelta un’ondata tsunamica di indignazione ha percorso il paese che legge e ascolta la radio. Il ministro Carrozza ha immediatamente dichiarato che “certi comportamenti danneggiano gli italiani e la scuola tutta”, mentre su Radio 3 Tutta la città ne parla mandava in onda un vero e proprio processo mediatico (senza avvocato difensore) di quei genitori incapaci di comprendere che “un disabile è una risorsa”. E si prepara per domenica prossima addirittura una manifestazione davanti alla scuola. C’è infatti chi proclama a ogni piè sospinto il dialogo con l’altro e col diverso, ma non può neppure ipotizzare di riconoscerlo in alcuni genitori preoccupati, forse a torto o forse no. (GR)
venerdì 13 settembre 2013
UN MINISTRO INCITA GLI STUDENTI ALLA RIBELLIONE
“Siate ribelli. Ricordate le parole di Kant, uscite dall’adolescenza e
rifiutate le imposizioni, ribellatevi ai genitori, ai prof e alla scuola”. Che
un adulto senta nel 2013 il bisogno di rivolgersi ai giovani in questi termini
sessantottardi significa senza dubbio che non è consapevole di quello che serve
a un adolescente per crescere. Ma è ancora più grave che parole
di questo genere le dica il Ministro della Pubblica Istruzione all’inizio
dell’anno scolastico. Continua a leggere.
lunedì 9 settembre 2013
IL BONUS, LA BOCCIATURA E LA VALANGA DEI B.E.S.
In un articolo pubblicato ieri sia dal "Messaggero" che dal "Mattino, Giorgio Israel, dopo aver apprezzato la marcia indietro dell'attuale ministro sul "bonus" istituito da Profumo e criticato la sua esternazione sulle bocciature, afferma che la normativa sui Bisogni Educativi Speciali e la filosofia che la ispira sfoceranno "in un insuccesso clamoroso che travolgerà nelle rovine anche la funzione
dell’istruzione". Leggi
venerdì 6 settembre 2013
PERCHÉ LA NORMATIVA SUI B.E.S. AGGRAVERÀ LA CRISI DELLA SCUOLA
Con la
direttiva del 27 dicembre 2012 sugli alunni con
Bisogni Educativi Speciali e la circolare applicativa del 6 marzo 2013 fa un
decisivo passo avanti l’idea che la scuola non deve più essere l’istituzione che
assicura la trasmissione del patrimonio culturale della nazione e in quanto
tale trascende, pur includendole, le esigenze dei singoli, ma piuttosto un
servizio in grado di modellarsi sulle caratteristiche e le richieste di
ciascuno. Continua a leggere.
domenica 1 settembre 2013
SEVERGNINI FA IL DON MILANI: E LA COLPA È ANCORA DELLA PROF
Beppe Severgnini ha
riletto Lettera a una professoressa e ha deciso che è valida oggi come ieri,
quando veniva sventolata dai sessantottini (“che ci volete
fare, ogni tanto anche loro ne imbroccavano una”). Così ha deciso di utilizzare
“La Lettura”, il supplemento
domenicale del “Corriere della Sera”, per inviare un’altra lettera
– anzi un’ email – alla famigerata professoressa. Continua a leggere.
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